Meta vuole che le sue app siano “più divertenti e coinvolgenti” ed immagina i social media pieni di utenti generati dall’intelligenza artificiale.
Questi utenti Fake aumenteranno le l’interazione con i suoi 3 miliardi di utenti reali, scommettendo che anche moltissimi utenti ne creeranno dei propri rendendo tutto l’ambiente assolutamente tossico, ma non per questo non sfruttabile commercialmente: loro sono assolutamente consapevoli che l’uso di queste tecnologie sarà sempre più desiderato anche per assecondare l’esigenza, peraltro impraticabile, di consentire un uso anonimo della piattaforma e per combattere con i gruppi tecnologici rivali e per attrarre e fidelizzare un pubblico più giovane
Hayes ha affermato che una “priorità” per Meta nei prossimi due anni è rendere le sue app “più divertenti e coinvolgenti”, il che include la valutazione di come rendere l’interazione con l’intelligenza artificiale più sociale. “Avranno una biografia e un’immagine del profilo e saranno in grado di generare e condividere anch’essi dei propri contenuti autonomi… è lì che vediamo tutto questo andare”, ha aggiunto.
Hayes ha affermato che una “priorità” per Meta nei prossimi due anni è rendere le sue app “più divertenti e coinvolgenti”, il che include anche la valutazione di come rendere l’interazione con l’intelligenza artificiale più sociale.
Tuttavia viene fatto osservare che senza solide misure di sicurezza, le piattaforme rischiano di amplificare false narrazioni attraverso questi account…
Così, come per magia ecco che le regole di Meta stabiliscono che i contenuti generati dall’intelligenza artificiale debbano essere etichettati chiaramente sulle sue piattaforme.”
E così torna di nuovo ad essere rilevante il ruolo di fact checker che proprio in questi giorni la stessa società ha dichiarato di non voler più svolgere.
Torniamo di nuovo alla finzione dei propositi enunciati.